TRAPIANTO DI FEMORE |
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23/11/2005
S.CAMILLO: TRAPIANTO DI FEMORE
Ci hanno sempre creduto, ma sabato, usciti dalla sala operatoria e ieri quando il loro paziente è riuscito a mettersi a sedere sul letto, allora sì che hanno capito di avercela fatta: l’uomo di 45 anni al quale hanno trapiantato un femore di oltre venti centimetri, prelevato da un cadavere, così potrà tornare a camminare. L’uomo, un industriale, sposato, aveva avuto sei mesi fa un bruttissimo incidente motociclistico, la gamba destra era rimasta gravemente danneggiata, il femore quasi del tutto da ricostruire. Ma lui, e i medici con lui, non ha mai perso la speranza.
L’intervento, durato oltre quattro ore, è stato effettuato all’ospedale San Camillo dal professor Sandro Rossetti e dal dottor Francesco Pallotta del reparto di Ortopedia e traumatologia. L'intervento è riuscito con pieno successo, spiegano ora i medici, emozionati e soddisfatti, al punto che il malato, già il giorno dopo l'intervento si è messo seduto sul letto e fra pochi giorni potrà tornare a camminare con l'aiuto delle stampelle. Il femore trapiantato, di oltre venti centimetri, proveniva da una vittima di incidente stradale, ed è arrivato all’ospedale San Camillo tramite la banca dell'osso, (due strutture, una a Treviso, la seconda a Firenze). L'equipe medica, dopo averlo opportunamente trattato, lo ha fissato all'interno della coscia del paziente con un chiodo bloccato, un endomidollare. «Questo eccezionale intervento per la grandezza del femore trapiantato - spiega il professore Rossetti - apre ampie prospettive in pazienti vittime di traumi così gravi: un tempo venivano trattati con operazioni demolitive o che richiedevano tempi lunghi di recupero. Nel caso dell'intervento, il malato, già il giorno dopo l'operazione, può essere messo seduto sul letto. Fra pochi giorni potrà camminare». Poi ci saranno i giorni della fisioterapia, i giorni dell’attesa e della speranza, del tornare a camminare senza alcun tipo di aiuto.
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