Serenata di Primvera - Musica e Racconto: S. Filippo Neri |
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05/06/2010
Il secondo appuntamento della quinta edizione della rassegna "Serenata di primavera" si svolgerà Sabato 5 Giugno alle 21 nella splendida chiesa di S.Maria della Neve.
L'evento propone il suggestivo incontro di musica e racconto: si evocherà infatti la vita e la figura di S.Filippo Neri S.Ignazio de Loyola, sulla scia degli anni precedenti in cui si è narrata la vita di S. Carlo Borromeo e di S.Ignazio di Loyola.
Musica e racconto:S. Filippo Neri è il titolo della serata.
L'uomo che sarebbe stato chiamato "l'Apostolo della città di Roma" era figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia, all'età di diciott'anni abbandonò gli affari e andò a Roma. Là visse come laico per diciassette anni e inizialmente si guadagnò da vivere facendo il precettore, scrisse poesie e studiò filosofia e teologia. Nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città e fondò una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti.
Sopra la chiesa fece costruire un oratorio in cui si tenevano conferenze religiose e discussioni e si organizzavano iniziative per il soccorso dei malati e dei bisognosi; là, inoltre, furono celebrate per la prima volta funzioni consistenti in composizioni musicali su temi biblici e religiosi cantate da solisti e da un coro (da qui il nome "oratorio"). San Filippo era assistito da altri giovani chierici, e nel 1575 li aveva organizzati nella Congregazione dell'Oratorio.
Ma san Filippo non sfuggì alle critiche e all'opposizione: alcuni furono scandalizzati dall' anticonvenzionalità dei suo discorsi, delle sue azioni e dei suoi metodi missionari. Egli cercava di restituire salute e vigore alla vita dei cristiani di Roma in modo tranquillo, agendo dall'interno; non aveva una mentalità clericale, e pensava che il sentiero della perfezione fosse aperto tanto ai laici quanto al clero, ai monaci e alle monache. Nelle sue prediche insisteva più sull'amore e sull'integrità spirituale che sulle austerità fisiche, e le virtù che risplendevano in lui venivano trasmesse agli altri: amore per Dio e per l'uomo, umiltà e senso delle proporzioni, gentilezza e gaiezza - "riso" è una parola che compare spesso quando si tratta di san Filippo Neri.
La parte narrativa dell'evento è affidata a Marco Vacchetti, specialista della Scuola Holden di Torino, istituto nel quale, da anni e con grande passione, si studiano le tecniche del racconto. A contestualizzare le vicende del santo e la cornice storica evocata sarà l'esecuzione del Gruppo Vocale S. Bernardo, affiancato dalla soprano Lidia Basterretxea e diretto al cembalo da Giulio Mercati. Un appuntamento da non perdere dato il successo dello scorso anno.
Abramo Morandi, addetto Stampa Pro Loco di Cislago
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